Capitolo 3
„Dai, Enzo, andremo in paese a parlare con il testimone, ma prima togli le decorazioni di Natale e i rami residui dalla macchina.”
Peroni, con una busta di plastica piena d’acqua presa dal lago riempie il radiatore, ma non sa se ce la faranno a portare in strada la macchina che si trova sul ripido prato. Perciò chiede a tre vigili del fuoco di essere pronti a spingere. Al volante siede il commissario Moretti e quando Peroni finisce di strappare i rami e gli addobbi natalizi dal tetto e dal tergicristallo dal lato del guidatore, riprendono la strada con un’ampia inversione a U, accompagnati dagli applausi dei Vigili del fuoco.
Quando arrivano in paese, vanno dritti al Ristorante „Barilotto” e riconoscono subito il testimone Sergio Baldo, circondato da un nugolo di persone.
„Siamo della polizia e chiediamo a tutti quelli che non hanno niente da dire di lasciare il ristorante.” - „... e anche quelli che non vogliono mangiare o bere!” si sente dire da dietro al bancone.
Alcuni escursionisti e motociclisti sono gli unici ospiti del ristorante durante la settimana, ma oggi tutti rimangono qui e tutti cercano di assicurarsi un posto libero il più vicino possibile al tavolo di Sergio Baldo e agli agenti di Polizia. Il locandiere afferra rapidamente il suo taccuino per prendere ordini ai tavoli.
„Buon giorno, signor Baldo. Io sono il commissario Moretti, e questo è il sergente Peroni”.
Un leggero sorriso esce dalle labbra del signor Baldo. Succede spesso quando il commissario Moretti presenta il collega sergente Peroni.
„Signore, ci dica cosa ha visto.”
„Noi, io e il mio amico, …peschiamo quasi tutti i giorni, ma purtroppo oggi sono arrivato in ritardo. Stavo per voltarmi quando ho visto l’auto di Roberto. Mi è passato davanti quasi volando! „
„Volando?”
„Sì, il suo pick-up mi è letteralmente passato davanti tutto sparato come se il diavolo lo stesse inseguendo.”
„In quale direzione?”
„Verso il villaggio. Poi ho visto la sua sedia pieghevole e l’attrezzatura da pesca; credevo l’avesse dimenticata lì e volevo portargliela in paese. Ed è lì che l’ho trovato.”
„La persona che guidava la macchina, l’ha vista?” Chiede Moretti, senza aspettarsi alcuna informazione positiva.
„Prego Signori, cosa volete mangiare?” Interrompe il proprietario del ristorante.
„Mario, posso consigliare l’amatriciana bianca” suggerisce Peroni, che conosce bene il ristorante e il padrone di casa.
„Per me va bene; ci porti pure acqua e vino, grazie. Ancora una cosa, per favore: ci ha avvisato tu? „
„Sì. Sergio è venuto da me. All’inizio non lo capivo, era così confuso „.
„Che ora era più o meno?”
„Verso le undici, credo.”
„Grazie, forse avremo bisogno di te più tardi.”
Moretti guarda Peroni, che ha afferrato il cestino del pane ed è già il quarto pezzo di pane condito con olio d’oliva che con gusto se lo mette in bocca.
„Ispettore, non ho visto nessuno in macchina. La velocità e i finestrini oscurati. È successo tutto così in fretta.”
Le lacrime del signor Baldo gli rigano il viso. Moretti gli dà una pacca compassionevole sulla spalla.
„Mi dispiace molto, signor Baldo. Non voglio più disturbarla adesso. Ma forse possiamo farle visita a casa se abbiamo ancora bisogno di qualcosa. Dove abita?”
„Proprio dall’altra parte della strada, vicino alla chiesa.”
„Enzo, chiedi se i blocchi stradali sono già stati posti!”
„Lo farò, ma esco fuori, qui c’è troppo brusio di fondo.”
Peroni si alza, al passaggio afferra una manciata di pane e si fa strada tra le file strette di sedie fino all’uscita. Nel ristorante c’è già un buonissimo profumo di pasta all’amatriciana, che pare abbiano ordinato anche tutti gli altri. Ora l’oste si dirige alla tavola di Moretti e mette in tavola tre piatti, meravigliosamente riempiti di pasta fresca fatta in casa. Il sig. Baldo ringrazia e rifiuta il suo piatto, ma Moretti fa cenno al padrone di casa di mettere sulla tavola comunque tutte e tre le porzioni, anticipando che il sergente Peroni avrà sicuramente molta fame. È